VISSOYAZ 461 giunti alla vetta di im colle, ecco il panorama mite e delizioso dell’isoletta di Yissovaz, in mezzo al lago; di lassù è una nuova fantasia sorridente, un giocatolo, una galleggiante poetica. Non è possibile dirne la nitidezza. Stetti a lungo ad ammirarla. Giù in fondo, i religiosi che passeggiavano nel parco, sotto i tigli, sembravano piccoli punti neri su d’uno sfondo verde. E tutto il paesaggio si rifletteva sull’acqua, tersa come uno specchio, ai primi raggi dorati del sole. Quella mattina, il padre Daniele volle accompagnarmi fino alla cascata di Eoncislap. Lì mi attendeva la vettura mandatami dai religiosi dello storico monastero’ di Sant’Arcangelo, sul Krka, presso Kistanje. Inflessibile nel mio programma di viaggio, respinsi, molto a malincuore, tutte le esortazioni cortesi dei frati, perchè mi fermassi a Yissovaz qualche giorno ancora. Si partì. Eemavano vigorosamente quattro novizi, a ritroso dell’acqua, e la barca attraversava paraggi romantici tra altissime rupi rocciose e balze a picco che chiudono il corso del Krka. Pare d’entrare da burrone in burrone. — Vedi il genio? — mi domandò il padre Daniele. — Io non lo vedo, e tu?... — Eccolo lì, a metà di quella roccia piramidale, alta 176 metri;... fissa bene lo sguardo, vedrai una testa di gigante cui i miei novizi battezzarono « genio ». Dopo pochi istante, afferrata la visuale, scorsi infatti una testa gigantesca, dall’aspetto tetro e pensoso, formata dalla conformazione bizzarra di una balza rocciosa, colossale. In quel punto, gridando, la voce echeggia nettissimamente; e più innanzi, da una verde altura chiamata Kamicak, dove sorgeva la storica villa dell’eroe Utjesenovic, si assiste ad uno spettacolo acustico più ammirabile: cantando, l’eco ripete il canto con accento armoniosissimo e forte, come se