LO STATUTO DELLA GIOSTRA 379 giostra; e questa veniva eseguita sempre nell’ultimo giorno di carnevale. 11 premio del provveditore consisteva in quattro braccia del più fino panno scarlattino, oltre un generoso rinfresco, ch’ei offriva ai giostranti nel suo stesso palazzo al terminare dello spettacolo. Il colonnello territoriale, li due serdari ed il vice-serdaro offrivano i premi loro in panno di simil qualità, due braccia il primo, ed un braccio ciascuno gli altri. Dall’altro canto i giostranti preparavano nel dì susseguente alla giostra un lauto banchetto, a cui invitavano le autorità civili, militari, ed ecclesiastiche, ed alcuni dei più cospicui notabili del borgo. Il detto colonnello che aveva sempre una fissa residenza nel borgo stesso, tanto per il tempo che durò la repubblica, quanto sotto la successiva prima dominazione austriaca, adempiva fra i giostranti alle funzioni di mastro di campo. Cessata la repubblica veneta e subentratovi il governo austriaco, questi, in sostituzione del premio e del rinfresco che somministravano i preesistiti provveditori veneti, assegnò lire ottocento dalmate, da corrispondersi annualmente dalla cassa erariale. Con questa somma andavano ad acquistarsi quattro braccia di scarlatto per pubblico premio (oltre li soliti premi degli itffiziali territoriali) ed il sopravanzo, a cui i giostranti aggiungevano il resto, s’impiegava pel solito pranzo, per non divergere dall’antico costume. Nel 1805 essendo caduta questa provincia sotto il dominio francese, quel governo, dopo due anni ricusò di corrispondere alcun premio. Ciò per i signani aveva conseguenza di disgustarli, disanimarli, e rattiepidirli nel cavalleresco esercizio.