ESCURSIONI 241 Pochi altri nel caffè avevano il fez fasciato. M’interessava sapere qualche dettaglio circa il pellegrinaggio della Mecca. — Quanto tempo e quanto danaro preventivate per il vostro pio pellegrinaggio? — Sei mesi e mille fiorini. Ma ci rechiamo anche a Medina, a visitare la tomba del profeta. — Dista molto da Mecca? — Sette giorni di cammello, attraverso il deserto. Si va da Mecca processionalmente, accompagnando il prezioso tappeto che manda il khedive d’Egitto, tutti gli anni. Costa un milione. —- E quanti pellegrini convengono alla Mecca? — Oltre 500,000. Notate che la grande moschea con le sue sterminate adiacenze li comprende tutti. Si prega, si discorre, si fa qualche affare, insomma non ci si annoia. — È il vostro luogo più santo ? — Senza dubbio. È lì che il profeta fece i suoi miracoli. Figuratevi, c’è una grotta nella quale chiunque, piccolo come un nano, o grande come un gigante, può passare, diritto, senza curvarsi. E ognuno ne tocca con la testa la parte superiore dell’ingresso. È la grotta miracolosa. — Non par vero. Dunque, l’ingresso si innalza, o si abbassa, secondo la statura di chi entra? — Così è. Poi c’è la fontana miracolosa: da due zampilli scorre acqua, da uno acqua salsa come quella del mare, dall’ altro dolcissima. Le due acque si confondono in un grande bacino, e da questo escono nuovamente attraverso due zampilli: da uno voi avete nuovamente la vostra acqua salsa, e dall’altro la dolce. Insomma, la superstizione religiosa fa sciupare annualmente al mondo musulmano oltre un miliardo di franchi. E sono