A BORDO DELL’ « IRIS » 27 riori, sono freschi e verdi. Il nome della località e l’origine del mucchio di ramoscelli ricordano una leggenda antica, mestissima. Quando Zapuntello apparteneva ancora al rito greco-ortodosso, e Melada al rito cattolico-romano, una donna di Melada, sposata ad un greco-ortodosso di Zapuntello, recavasi di notte, all’insaputa di suo marito, al luogo nativo, per assistere alle funzioni sacre del suo rito. Eeso di ciò attento il marito, la attese, una notte, e, incontratala mentre ritornava da Melada, tra Brgulje e Zapuntello, la assassinò, indi la trascinò fino al mare e la buttò nella valle di Yodomarka. Da quell’epoca fino ad oggi, ogni passante che attraversi la località « della donna uccisa » getta religiosamente sul punto, ove si pretende sia stato consumato quell’assassinio, un ramoscello verde, esclamando: « Dio ti abbia in gloria! ». La signorina non trovava frasi abbastanza vivaci contro la memoria del miserabile assassino. « Oh, il vigliacco! » — esclamò più volte, come se il fatto fosse avvenuto ieri. Intanto il piroscafo si avvicinava sempre più a Zara, i di cui contorni spiccavano oramai netti sull’orizzonte sereno. Alla nostra destra, l’isola di Uglian chiudeva sempre più il canale, e in cima al monte più alto di quell’isola si disegnava vagamente, in forma di croce, il castello caratteristico di San Michele. Mentre la signorina lo fissava col suo binoccolo, io glie ne diedi qualche ragguaglio. — Meglio che castello privato, doveva essere una vedetta, poiché da quell’altura si domina il secondo canale di Zara, tra le isole di Uglian, Pasman e le isole Grosse e le Incoronate. Più in là, si domina il golfo e, se il tempo è sereno, si scorge, con un cannocchiale a lunga portata, la costa d’Italia, dall’altra parte dell’Adriatico. Non si sa in che anno sia stato costruito quel castello, ma probabilmente è anteriore