116 LA DALMAZIA latini, scoppia una guerra fra Traù e Spalato. Gli spalatini, battuti tre volte, ricorrono al bano di Bosnia, che accorre in loro aiuto, sconfigge i traurini e devasta i loro campi. Ma i vinti ricorrono all’ineffabile Bela che manda il bano di Slavonia contro gli spalatini, per punirli. Dopo altre vicende, nel 1277, un giudizio arbitramentale, composto del conte di Bribir, del podestà di Sebenico e di due cittadini di Zara, decide che i possessi dei traurini e degli spalatini rimangano allo statn quo antecedente all’invasione dei tartari. In quelle contingenze burrascose, Spalato ebbe i suoi sobborghi incendiati dalle orde di Slavonia, capitanate dal loro bano. Nel 1303, Carlo Roberto di Napoli, la di cui madre fece costruire la torre del duomo, viene a Spalato per strappare la corona ad Andrea, cui i magnati ungheresi avevano proclamato re. Gli spalatini lo accolgono con tutti gli onori possibili, ma platonicamente. Soltanto dopo la morte di Andrea, e in seguito a minaccia di scomunica papale, gli spalatini gli si assoggettano. Poco più tardi Traù, Sebenico e Spalato, insofferenti del governo tirannico del conte Mladen di Bribir, cui Carlo Roberto aveva nominato bano di Dalmazia, ricorrono ai veneti. Questi, naturalmente, accorrono, scacciano il nobile conte e s’impossessano delle tre città, le quali si sottomettono al nuovo dominio, a condizione però che venga riconosciuta la sovranità degli ungheresi. Se non che, nel 1357, gli spalatini insorgono contro il nuovo dominio, resosi esoso per vari titoli, scacciano la guarnigione veneta dalla loro città, e la Dalmazia ridiviene parte dei dominii di Lodovico, figlio di Carlo Roberto. Nel 1374 la cronaca registra un’invasione di Tvarko, re di Bosnia, contro la Dalmazia. Egli aveva prese già le Bocche di Cattaro, ma Ragusa e Spalato resistettero lungamente alle invasioni di lui. Dopo lunghi anni di devastazioni,