DIVAGAZIONI 65 riti: la pianta deperiva soltanto per mancanza di cure, di aria, di sole. Comprendo gli incontentabili. Per loro il popolo dalmato è tuttora selvaggio. Per loro non è civile, se non chi è atto ia comprendere le poesie del Goethe, i libri del Nordau, i drammi del Shakespeare. Ma si compiacciano d’inoltrarsi nel montano della Dalmazia. Yi troveranno montanari illetterati, (sì, ma rispettosi, cortesi, pronti ad usar allo straniero qualunque attenzione. Potranno fidarsi di loro ad occhi chiusi. Lasciate pure il revolver a casa, quando viaggerete l’interno della Dalmazia: non ne avrete mai bisogno. Lo straniero è sacro al popolo slavo di Dalmazia ; così fossero sacre, « alle persone civili » che lo sfruttano, le di lui prerogative, sempre geniali, per quanto primitive. Un giorno me ne stava seduto nella stanza del giudice di Kistanje. Si chiacchierava appunto del popolo dalmate, quando nualcuno picchiò leggermente alla porta, j — Avanti! Entrò un modesto montanaro, vestito con gli abiti di lavoro. Si levò il berretto, richiuse la porta, si avvicinò rispettosamente al tavolo del giudice e in poche parole gli espose una sua querela. Udita la risposta del giudice, quel bravo uomo, abbronzito dal sole e dalle fatiche, s’inchinò a tutti noi e se n’andò, ringraziando. Ne rimasi meravigliato. Sono questi gli ottentotti di Dal-nazia?... Ah, fosse stata presente la piccola pessimista ìell’« Iris ».