468 LA DALMAZIA vettura, giunsi prestamente a Kistanje, respirando a larghi polmoni un po’ d’aria pura. * * * Sono poche case, lungo la strada maestra, fabbricate dopo il 1854. Prima di quell’anno, la borgata di Kistanje non esisteva. Non c’era che un solo edifizio, chiamato anche oggidì Kvartir, la di cui origine risale all’epoca veneta : sotto il dominio veneto, infatti, vi s’era acquartierato un presidio militare che doveva, tra le altre cose, scortare gli animali da macello di provenienza ottomana, destinati per il lazzaretto di Zara. Attualmente il territorio di Kistanje confina a nord con la Croazia militare, a sud con Scardona, ad est con Knin, a ovest con Benkovaz e Obbrovazzo. E quel tratto di Dalmazia montana tra il Krka, Kistanje, e lo Zermagna che lambe Obbrovazzo, fin giù nel distretto di Benkovaz, è la Bukovizza, dove vive il fior fiore dei morlacchi. In quei paraggi io li studiai da ragazzo, ritraendone le impressioni esposte altrove in questo volume. Visitai il podestà di Kistanje, un bravo paesano arricchitosi col suo lavoro, con la sua intraprendenza commerciale. Nel suo salottino di ricevimento, notai due ritratti: il suo e quello della sua consorte. « Si progredisce nella Bukovizza » — pensai fra me. Se, vent’anni fa, qualcuno avesse proposto all’egregio podestà Jankovic di fargli il ritratto, ne avrebbe ricevuto una risposta press’a poco così formulata : — Le immagini si fanno ai santi ; noi mortali non ne siamo degni !... Col giudice del distretto, il cortese De Draganich, e col conservatore locale dei monumenti patrii, visitai l’unica cosa notevole della borgata, la cisterna, sul piazzale dinanzi alla graziosa chiesa moderna in istile bizantino, consacrata recen-