164 LA DALMAZIA approdano i navigli e qualche raro piroscafo, si ammirano le macerie di un palazzo antichissimo. Si ritiene che sia il palazzo di quell’Appiano, cui Settimio Severo relegò in quell’isola. Ma ben presto il povero Appiano, così narra la leggenda, ricuperò la libertà, al prezzo di un carme dedicato al suo persecutore... PEL.AGOSA. Fra tutti gli scogli minori sparpagliati sull’Adriatico, e scevri di motivi storici, o artistici, mi sia lecito ricordare Pelagosa. Non intendo parlare del suo faro magnifico che rende egregi servigi alla navigazione internazionale. Nè voglio filosofare sulla vita da eremiti di quei poveri custodi del faro, costretti a vivere in quel completo isolamento dal consorzio europeo, a 50 miglia dalla costa dalmata e ad altrettante dall’italiana. Interesserà ai lettori sapere che su quello scoglio, mentre si scavavano le fondamenta al faro, vennero rinvenuti istrumenti di selce, dell’epoca della pietra: accette, coltelli, martelli, e via discorrendo. Ora, poiché si fa risalire a 4000 anni a. C. l’epoca della pietra, invito rispettosamente gli storici contemporanei ad indagare quali popoli misteriosi, e per quali eventi, abbiano approdato allo scoglio di Pelagosa... In una grotta, sull’isola stessa, si trovarono parecchi scheletri e tra questi uno con una freccia, di selce nella posizione del cuore. Oh, azzardatevi un po’ a scrivere la storia dell’umanità !...