LA DALMAZIA grotta è una cupola grandiosa, naturale, di venti metri di diametro ed altrettanti di altezza. Yi rammenta tosto il Pantheon di Roma, tanto più che anche la grotta è rischiarata in mezzo da un lucernario. Da questo foro naturale, la luce penetra in quell’antro stupendo, e riflettendosi nelle acque interne della grotta e rifrangendosi in mille guise, produce, nelle giornate chete e soleggiate, le più brillanti combinazioni dell’iride. L’acqua cambia spesso colore e i pesci, guizzando in essa, rendono piti visibili quei cangiamenti repentini. I solitari rondoni volteggiano sotto l’ampia vòlta, in quel loro ritiro tranquillo; stormiscono, rumoreggiano, danno espressione alla loro irrequietudine, quasi per avvertirvi che avete invaso il loro regno secolare. * * * Più azzurra della grotta di Capri, più ammirabile nei suoi dettagli, più geniale nella leggiadria delle sue forme è la grotta azzurra di Busi, sullo scoglio omonimo : uno dei più notevoli fenomeni naturali d’Europa. S. A. I. l’arciduca Alberto d’Austria, che la visitò recentemente, disse queste precise parole: « Non esito a dichiarare che la grotta azzurra di Busi è di molto superiore, nei suoi effetti superbi di luce, a quella di Capri ». Meglio conosciuta, sarà la mèta, non v’ha dubbio, di frequenti escursioni artistiche. Essa non gode notorietà quanto quella di Capri, ma ne merita di più, in proporzioni centuplicate. Scoperta da pochi anni, dal bar. Ransonnet, trovasi allo stato di natura, punto rabbellita dall’arte, punto decantata dalla réclame internazionale. Del resto, non tarderà a ricevere il crisma della celebrità. Per visitare la grotta azzurra dalmata, conviene recarsi da Lissa a dorso di mula, attraverso l’isola, fino a Comisa,