268 LA DALMAZIA i fiumi che scaturiscono dalle cavernose montagne della Dalmazia. Fiancheggiano le rive alte catene di monti che, declinando con dolce pendìo, cangiano l’arida nudità delle loro vette in rigogliosa vegetazione presso le falde, coperte da foltissimi boschi d’olivi, tra cui biancheggiano vari gruppi di rustici casolari frammezzo a ridenti giardini, e s’elevano lungo le sponde eleganti casini di campagna, prediletta villeggiatura, un giorno, delle famiglie patrizie di Ragusa, Era di moda, negli ultimi secoli, tra quell’antica aristocrazia, imitare i costumi della nobiltà veneziana; le rive dell’Ombla tennero luogo delle delizie estive sul Brenta. » Avanzando verso la sorgente, a breve distanza da questa, la scena cangia improvvisamente : l’alveo del fiume, circondato da verdi praterie, si espande in vasto ed amenissimo seno, da cui crescono palustri canneti e tra essi le acque del fiume s’aprono vie tortuose, ove il battello s’insinua quasi per incanto tra due muri di fittissima verzura. Alla riva sinistra del seno s’innalza il villaggio di Rozato, con alla sommità la chiesa tra i cipressi del suo camposanto, e, al piede, il convento del xiv secolo e la chiesa dei francescani col suo campanile a guglia, A destra, tra due boschetti di quercie e cipressi, si presenta la magnifica gradinata che conduce alla villa appartenente un giorno al duca Sorgo, e più oltre, verso Gionchetto, il casino della famiglia Bizzano, colla sua cappella mortuaria, circondata da un bosco di lugubri cipressi. Nel fondo di questo panorama incantevole, a picco di un arido e scosceso burrone, spumeggia la sorgente rumorosa delTOmbla, fra macigni che si seguono per una linea quasi diritta di trentadue metri, formando un bacino vasto e profondissimo, le cui acque fanno girare le ruote di sei molini contigli', i quali, con le loro casupole e ccn le rovine di un antichissima cappella, accrescono le bellezze della situazione