ESCURSIONI 235 I nove Bogdan, fratelli della sposa rapita, abbassano il capo, senza rispondergli... — Ebbene — soggiunge il bano, — andrò solo! Monta a cavallo, raggiunge, dopo mille peripezie, le orde turchesche, ne sfida a duello il comandante, il pascià, lo uccide e libera la propria moglie. Poi ritorna con essa in casa dei Bogdan, i quali, vistala, traggono gli hangiari per uccidere l’adultera, — Come siete valorosi, ora, contro una donna inerme; ma quando v’invitai a vendicare l’onta, abbassaste la testa! — esclama il bano Strahinich ; — io la riprendo per moglie, perchè non ho altri con chi bere una coppa di vino. Questo fatto ch’io racconto in poche linee, venne cantato dal bardo in una superba poesia di oltre 1000 versi, con infiniti episodi romantici, deliziosissimi. * * * Ljubuski. Si prende, a Metkovich, la ferrovia che trae a Mostar e, dopo pochi minuti, si scende alla stazione di Capljina. Colà un carro militare attende la posta. In esso sono due posti disponibili per eventuali passeggeri. Pagando un fiorino e sessanta soldini, potete profittarne, ed arrivate comodamente, in un paio d’ore, a Ljubuski. I paraggi che si attraversano non porgono nulla di particolare, tranne il loro panorama montano. Qualche breve campo coltivato: scarsi boschi; vastissimi tratti sassosi e deserti. Ma la strada è bella. In generale, da quando l’Austria occupò la Bosnia-Erzegovina vi profuse milioni in istrade. Era ciò che maggiormente difettava all’epoca del dominio turco. Ljubuski, una piccola borgatella turca, si presenta nitidamente a ridosso d’un dirupo alto, scosceso, che sembra formato da grossi macigni appuntiti, gettati lì alla rinfusa.