300 LA DALMAZIA storia locale c’è nn momento che emerge : nel 1538 la flotta confederata dei principi cristiani contro i turchi — il pontefice Paolo III, l’imperatore Carlo Y, Ferdinando I di Ungheria e la Serenissima — e composta di 150 galere, comparve dinanzi all’isola di Mezzo, sotto i comandi del patriarca di Grado, Marco Grimani. Un sotto-comandante fece saccheggiare l’isola e il Grimani lo punì severamente. Strano lo stemma del comune: un biscione con un bambino in bocca. È preso da un quadro appeso all’altare della cosidetta Madonna di Biscia, venerata nella chiesa parrocchiale : è circondato da un’inferriata e dicesi sia stato eretto da un membro della famiglia dei Visconti, in scioglimento di un suo voto. Sarebbe interessante ricercare la genesi e la verità di codesta leggenda, L’isola è amenissima, la più bella tra le Elaphites. Contava, in tempi floridi, fin 14,000 abitanti. Venne regalata alla repubblica di Ragusa, con Giuppana e Calamotta, nel 990 da Silvestro, figlio di Bogoslavo, re di Serbia, La sua flotta si perdette, insieme alle navi di Carlo V, sulle coste d’Africa, e una parte delle sue navi naufragò nelle acque d’Inghilterra, dove s’era diretta al servizio di Filippo II di Spagna. Ad un cittadino di Mezzo, il capitano Michele Pra-zatto, il Senato raguseo eresse un monumento che si conserva nel cortile del palazzo ducale, tanto era benemerito e munificente. Fra gli oggetti artistici che vi mostreranno nella chiesa di Mezzo, badate ad un altare che adornava un dì la cappella reale d’Arrigo Vili d’Inghilterra, lavoro pregiato d’intaglio, raffigurante il gruppo dei 12 apostoli. Poi, un accappatoio di Carlo V, un prezioso ostensorio dalla forma singolarissima, e la grande bandiera gemmata che sventolava sul naviglio del nominato capitano Prazatto.