SIN! 375 pensieroso, contempla Nostra Signora addolorata, e l’altro gli sorride, quasi per distrarlo dalla visione di tanta amarezza e di tanto dolore. Nella tenuta di Citluk, visitai le traccie visibili dell’antica Colonia Claudia Aequum o Aequitas, appena registrata nelle storie; ma, dagli scavi che si fecero, si comprende che doveva esser la sede d’una legione romana potente e gloriosa. È ineffabile l’eloquenza di simili scavi : essi parlano sempre alla mente, alla fantasia, allo spirito dell’indagatore. M’aggirai alcuni minuti fra quelle macerie, tra quelle colonne atterrate, tra quelle mura che mai più verranno riedificate. Un gruppo fantastico di villaggi e casolari al di là della campagna di Sinj, verso est, sulle rive del Cettina, prende il nome di Otok. La parrocchia, affidata ad un frate, il simpatico fra Joso, un tipo magnifico d’inquisitore, comprende duemila anime. Strada facendo, mi mostrarono la posizione chiamata Smradovo, ossia luogo puzzolente. M’accorsi subito che, in quelle vicinanze, doveva esserci una fonte d’acqua sulfurea. — Ma il popolino — disse un frate — spiega altrimenti quella puzza di zolfo. Yige in proposito la seguente leggenda : San Giorgio, dopo d’aver lottato col dragone e d’esserne rimasto vittorioso, gli tagliò la testa e la gittò in un laghetto ricino : ecco la causa della puzza e l’origine del nome Smradovo. Quei di Otok e dei paesi lungo il Cettina, prendono, appunto dal fiume, il nome di cettignani. Sono un’ottima razza, forte e intelligente, di montanari. Ne chiesi a fra Joso qualche informazione in ordine etnografico e civile. — Sono ospitalieri per eccellenza, onesti e laboriosi — mi rispose fra Joso. — Fra loro è rarissimo il furto, e in ge-