ZARA 41 chiesa della monarchia austriaca può vantare un « passaporto » storico più antico. Ma lo storico imperiale non ci dice quando nè da chi sia stata eretta. Conviene ricorrere a induzioni che talora si affermano come verità matematiche. Molti opinano, ed è tradizione vecchia, che Donato III, vescovo di Zara, abbia eretto quella chiesa sul punto, anzi sulle fondamenta di un antico tempio pagano, dedicato a Giunone (Livia) Augusta. Secondo altri Donato III avrebbe dapprima demolito il vecchio tempio, indi fabbricato, con i frammenti di quello, la chiesa cristiana. Ad accertare codesta opinione conviene ricorrere alla storia. Verso la metà del v secolo, gli unni piombarono su tutta la Liburnia, compresa Zara, e la distrussero. La città s’è rimessa, ma non raggiunse più la sua antica importanza, tant’è vero che, nella guerra di vent’anni, tra i bizantini e gli ostrogoti, non si nomina Zara. Altri disastri ebbe Zara più tardi, nella prima metà del settimo secolo, durante la guerra tra gli avari e i bizantini, tra gli avari e i croati. Dopo tante burrascose vicende, è ammessibile che gli edifìzi romani- di Zara siano stati in gran parte distratti prima dei tempi di Donato III. Chi poteva — secondo tradizioni antiche e recenti — costruire in Zara una chiesa tanto importante meglio del vescovo Donato? Questo personaggio comparisce in tutta la sua grandezza all’epoca della conquista della Dalmazia per opera dei franchi (791-799), onde profonde inimicizie fra Carlo Magno e l’imperatore Niceforo. Per accomodarle, vennero mandati a Costantinopoli (804), quali ambasciatori di pace, Beato doge di Venezia e Donato vescovo di Zara. In quell’occasione, Donato ricevette in dono per i zaratini da Niceforo le reliquie di sant Anastasia. Altre vicende storiche trassero il vescovo Donato a Di- 3 — Giuseppi-: Modricii. — La Dalmazia.