20 LA DALMAZIA guerre sanguinose, ne conquista il regno. La possente regina Teuta fugge. L’ultimo re degli illiri, Genzio, è trascinato a Roma, dietro il carro trionfale del conquistatore. E la Dalmazia, retta a repubblica, sotto il protettorato romano, vanta ottanta città floridissime. Ma allora, come adesso, i dalmati, alquanto irrequieti ed impetuosi, provocano le ire della loro protettrice. Centoses-sant’anni di lotta tra dalmati e romani: otto lunghe guerre disastrosissime... Ottaviano Augusto conquista anzitutto Promona; il resto, palmo a palmo, è conquistato dai più festeggiati condottieri dell’epoca, Agrippa, Tiberio, Germanico, e da altri. Finalmente, nel 9 d. C., la Dalmazia è assoggettata completamente al dominio dell’aquila romana. Le sue città fiorenti, parte vengono costituite a municipii, parte a colonie. Allora, la provincia romana di Dalmazia comprendeva, oltre la Dalmazia attuale, la Bosnia, la Croazia, la Serbia, l’Albania, alcune isole del Quarnero. Era Yllliricum dei romani, diviso in varie provincie: la Liburnia, dall’Istria al fiume Krka. I popoli di quella regione appartenevano al convento giuridico di Scardona. I popoli dal Krka al Narenta, nella Dalmazia propriamente detta, mandavano i loro rappresentanti al convento giuridico di Salona. E la llliris graeca, dal Narenta (Naro) fino al Drilone in Epiro, spettava al convento giuridico di Narona. Dove sono ora quelle tre floridissime città, Scardona, Salona, Narona? Per quali destini storici non sorgono tuttora ad affermare lo splendore di quell’epoca? Declina la stella dell’impero romano d’Occidente e, con essa, quella della Dalmazia romana. Come l’Italia, la Dalmazia diventa preda di popoli barbari, e da quell’epoca la terra dalmata non rifiorisce più. È incorporata, per breve tempo, all’impero romano d’Oriente, senza ritrarne alcun vantaggio.