ZARA 47 ea'to il vero stile nazionale italiano. In tutti i tempi, lo stile pseudo-gotico, comune nelle case, fu assai poco usato nelle chiese. Meno importante la chiesa di San Simeone. Vi si conserva il corpo di s. Simeone profeta, in un’arca magnifica, dovuta ad un voto di Elisabetta d’Ungheria, moglie di Lodovico il Grande. Costò 28,000 ducati. I quattro angeli che la sostengono erano, dicesi, d’argento ; ora, due sono di bronzo e due di pietra. L’8 ottobre, giorno del santo patrono, Zara ha la sua fiera tradizionale, la di cui importanza decade di anno in anno. Del resto, i 12,000 abitanti di Zara vantano tre santi protettori: s. Anastasia, s. Grisogono, s. Simeone. E sono tre,epoche storiche: s. Anastasia è bizantina; s. Grisogono rappresenta l’epoca del regime municipale autonomo; s. Simeone è d’origine veneta. Un’altra piccola chiesa, molto interessante, esisteva fino a pochi anni fa: quella di San Vito, un perfetto modello, in piccolo, della disposizione bizantina genuina. La pianta era quadrata: quattro braccia quadrate di fuori, quasi absidali di dentro, sostenevano la cupola sopra semplicissimi pilastri quadrati. La chiesa venne demolita, ed è fortuna ne esista una identica nella vicina Nona. Santa Maria, una chiesa di monache, è di uno stile piuttosto buono del rinascimento; ma il suo merito principale sta nell’avere la sola torre antica di Zara che sia compiuta, un bel campanile del miglior stile italiano, con fusti a mezzo muro, cui ogni inglese troverà essere il vero riscontro delle toni di Lincoln e Oxford. Si sa la sua data: è opera del re Colomano d’Ungheria, nel 1105. Il campanile di Santa Maria e la cupola rotonda di San Donato torreggiano al di sopra di tutta Zara.