BUDUA E SPIZZA * * * Spizza non è un paese e neanche un territorio considerevole. È un breve tratto di costa che l’Austria chiese ed ottenne dal Congresso di Berlino, nel 1878, forse per iscopi strategici. Oggidì quei tre chilometri di costa sono occupati militarmente da soldati austriaci, in merito ai quali, d’anno in anno, si va formando un paesello con qualche accenno al progresso civile e sociale. Dopo Spizza entriamo nel territorio montenegrino di Antivari, concesso pure al Monte-negro, insieme a Dulcigno, dallo stesso Congresso. Tutti ricordano la famosa dimostrazione della flotta internazionale del 1880, causata dalla cocciutaggine del governo ottomano che indugiava ad effettuare la consegna di quei territori al Montenegro, ribellandosi in tal guisa all’areopago berlinese. Il confine tra Spizza e il territorio montenegrino di Antivari è segnato da una colonna telegrafica di pietra, con due fili conduttori: uno per il Montenegro, l’altro per l’Austria. La colonna segna l’ultimo confine del dominio austriaco lungo la costa orientale dell’Adriatico. Invece, il dominio della repubblica veneta si estendeva molto più innanzi, abbracciando la breve costa attuale del Montenegro e tutta la costa dell’Albania, presentemente turca. * * * Ed ora, per completare il nostro viaggio in Dalmazia, dobbiamo spingerci nei suoi distretti montani, la parte più caratteristica della provincia. Non si devono trascurare quei distretti. Il litorale dalmato, popolato da razze diverse che nelle lontane evoluzioni storiche si sovrapposero, non rappresenta la fisionomia autentica del paese : la troveremo piuttosto fra i monti. I lettori sanno che il territorio della Dalmazia meridionale, dalle foci del Cettina a Spizza, essendo stretto,