IN PIENO ADRIATICO 163 Non potete figurarvi come sono superbi i lagostini del secolare dominio raguseo. Lo ricordano con vanto. Erano sempre i sudditi più fedeli di queirillustre repubblica. Parlano tuttora il dialetto raguseo, che è un amalgama grazioso di pretto italiano e di pretto slavo. Ed hanno ragione di rimpiangere il dominio di Eagusa. Caduta Ragusa, anche Lagosta ci rimise tutta la sua importanza. Oggidì, distante com’è dal continente dalmato (56 chilometri), chi mai pensa a Lagosta ? Tutt’al più qualche geologo ricorda che, in quell’isola, è una grotta magnifica... M E L e □ A. Anche Meleda — da non confondersi con Melada, nel circondario di Zara — è un’isola perduta nell’Adriatico. Faceva parte, come Lagosta, del territorio del ex repubblica ragusea. Forma, con la penisola di Sabbioncello, il canale di Meleda. Ha memorie storiche che ricordano Giulio Cesare, Ottaviano, Settimio Severo e Caracalla. I signori pirati della Narenta se ne impadronirono verso la metà del ix secolo, ma già nel xii secolo un principe serbo la donò alla repubblica di Eagusa. Si vuole che l’apostolo san Paolo, mentre lo traevano prigioniero da Gerusalemme a Eoma, sia stato ospitato dagli abitanti di quest'isola. Nei tempi più moderni e più positivi, dal 1822 al 1824, un fenomeno acustico, le « detonazioni di Meleda », eccitò l’attenzione degli scienziati. Sembravano colpi di cannone e di bomba, accompagnati da terremoti. Una commissione viennese, esaminato il suolo dell’isola, stabilì che si trattava di terremoto in un terreno eminentemente vulcanico. Anche oggidì, in certi punti dell’isola, si riscontrano zone con evaporazioni sulfuree. Alla larga! Il capoluogo dell’isola, Babinopolje, giace nell’intemo e porge ben poco all’esploratore. Nel porto Palazzo, invece, ove