SINJ celebre Paolo Yuckovich, e vi apersero un ospizio. Nel 1696 Daltaban, pascià della Bosnia, irruppe con 30,000 uomini sul fiume Cettina, incendiò la Inda, fece prigioniero il Yuckovich e fece decapitare gli altri sei frati. Il povero Vuc-kovich, attraverso la Bulgaria e Costantinopoli, venne tratto in prigionia a Bagdad nella Mesopotamia, dove visse cinque anni, come segretario e giardiniere del Daltaban. Dovendosi costui piìx tardi recare a Costantinopoli, condusse seco il Yuckovich. Fu fortunato il frate di trovare a Costantinopoli l’ambasciatore veneto, Soranzo: col di cui aiuto, travestito da marinaio, sur una galera veneziana, scappò in Italia, e, attraverso Padova e Bologna, si recò dapprima a Soma, indi ritornò in Dalmazia. — Sembra un racconto fantastico... — È storia — proseguì il padre Markovic: — nel 1692 la Serenissima regalò ai frati il terreno, ove sorge ora il nostro convento con annesso giardino; nel 1699, alla presenza del provveditore veneto, Mocenigo, intimo del Yuckovich, si mise la prima pietra al convento. Nel 1715, truppe turche, condotte dal pascià Mehemed, incendiarono la chiesa e il convento che vennero poi riedificati. Più tardi, la famiglia rientrò in possesso di Citluk che forma ora parte del nostro piccolo patrimonio. Voi sapete che, dal convento di Bama, i frati portarono seco l’immagine miracolosa della Madonna, che si conserva nella nostra chiesa, ricoperta d’ori, di brillanti e di doni votivi. E sapete pure che, in omaggio a quella Madonna, si corre, a Sinj, tutti gli anni la famosa giostra: fino al 1875, la festa aveva luogo il 15 agosto; da quell’anno la si fa il 18 agosto, per commemorare la prima visita di Francesco Giuseppe alla Dalmazia. Ero curiosissimo di visitare la biblioteca e il museo archeologico del convento. La prima, con 2000 volumi, ha