42 LA DALMAZIA denhofen (Thionville), ove risiedeva Carlo Magno, e pare accertato ch’egli abbia assistito alla pace conchiusa in Acqui-sgrana tra Carlo e Niceforo (810), e alla riconferma di quella pace tra Carlo e Michele ad Acquisgrana e Costantinopoli (812). Così Zara divenne la capitale della Dalmazia bizantina e la sede del proconsole, ossia dello stratega di tutta la Dalmazia. In tale epoca si poteva pensare a nuovi edifizi, e l’uomo delle grandi iniziative c’era: era Donato. Venerato dal popolo, stimato da Carlo Magno e da Niceforo, fu l’anima degli avvenimenti della sua epoca. Ed avrà certamente desiderato di avere una chiesa superba come la cattedrale d’Acquisgrana, San Vitale di Ravenna, o Hagia Sophia di Costantinopoli. Infatti il piano della chiesa di San Donato rassomiglia esattamente a quello dell’ antica cattedrale d’Acquisgrana. È vero che la chiesa era in origine dedicata alla SS. Trinità: così si spiegano anche le tre absidi. Ma conviene sapere che, a Costantinopoli, il dogma della ss. Trinità stava in istretta relazione con Anastasia (risurrezione), di cui Donato possedeva appunto le reliquie. Non si sa quando la chiesa venne dedicata a s. Donato. Il vescovo Donato, più tardi santificato, vi fu sepolto. Così avvenne a Spalato che il duomo, ossia il mausoleo di Diocleziano, dedicato dapprima alla madonna Assunta, più tardi, quando vi furono trasportate da Salona le reliquie di s. Dojmo, s’intitolasse a questo santo. Anche il Bulic ammette che i frammenti pagani adoperati a San Donato non appartenevano ad un solo edifizio, troppo differenti essendone gli ornamenti e lo stile, per poterseli figurare in un tutto. Vi si trovano tre architravi che accennano ad altrettanti edifizi romani. Ma dove sorgevano ? Certo, i resti sono appartenuti a fabbriche grandi e belle e, giù-