IN PIENO ADRIATICO 151 fesi, Lissa assistette a parecchie battaglie navali. Le due battaglie combattute nelle sue acque in questo secolo la resero celebre negli annali moderni, meglio che la sua storia generale, interessantissima, la quale risale, secondo alcuni storici, al 1790 a. C., quando una colonia di pelasgi, abbandonata la loro isola di Lesbo, detta Issa, popolò un’isola deserta nel mare Adriatico, denominandola Issa — onde Lissa — in memoria della patria lontana. Dell’antica Issa rimangono rari avanzi. Nei secoli posteriori la storia di Lissa s’intreccia con quella della Dalmazia: dapprima libera, indi soggetta ai tiranni di Siracusa, poi nuovamente libera ; più tardi, ora bizantina, ora romana, ora libera ancora ; nei tempi di mezzo slavo-bosnese e finalmente, per secoli, veneta. Il 13 marzo 1811 si scontrano nelle acque di Lissa la flotta francese e l’inglese, la prima comandata da Dubourdieu. Gli inglesi riportano vittoria, e da quell’epoca lo scoglio che quasi chiude il magnifico porto di Lissa, si chiama Hoste, dal commodoro inglese che vinse quella battaglia. Nei due anni che gli inglesi tennero Lissa, costruirono parecchi forti sulle colline circostanti, i forti di Beutink e Robertson ; all’ingresso del porto, a ponente, il forte Giorgio, dal nome del monarca inglese regnante nel 1813, e sulla vetta più alta, a levante, il forte Wellington. Quasi dirimpetto all’imboccatura del porto, gli austriaci eressero un altro forte colossale, la cosidetta batteria della Madonna. Negli sconvolgimenti europei del 1866, gli italiani, « persuasi che il possesso del porto di Lissa era per essi di alta importanza e pegno di migliori condizioni di pace », ne tentarono la presa. Dopo vari attacchi infruttuosi, il 20 luglio di quell’anno la flotta italiana, comandata dall’ammiraglio conte Carlo Pellione di Persano, si scontrò in quelle acque con la flotta austriaca, comandata dal contrammiraglio Gu-