44 LA DALMAZIA strutte le centinaia di topi che da un secolo vi spadroneggiavano, venne ridotta a museo: Tutto ciò sembra fantastico, ed è storico. Ed ora, in quel museo, si stanno raccogliendo le antichità romane, rinvenute nel distretto di Zara. L’eruditissimo Gla-vinic ne ha un gran merito. Vi si trovano cippi sepolcrali liburni, scavati a Nadin (Nedinum) e Karin (Corinium). Uguali ne vennero scavati nell’Asia Minore. Ve n’ha uno con la dedica ad una cotal Gratilla. Povera Gratilla !... — Si sa nulla di positivo dei liburni ? — chiesi al Gla-vinic, mentre visitavamo quell’insigne museo? —■ Nulla affatto, o ben poco: è possibile che appartengano all’epoca preistorica. Poi, una bellissima ara, trovata presso la 'colonna di San Simeone, con una testa di -Bacco. Nella stessa posizione, si trovò una lapide a Marco Aurelio (145 d. C.). Interessante una lapide con un’inscrizione scherzosa : tutte le parole principiano colp. Rarissima un’inscrizione del primo secolo: « Augusto, figlio del divo Cesare, padre della colonia zaratina, fece costruire le nuove torri ». Ne esiste ancora una a Verona, trasportatavi da Zara. Una lapide trovata pure a Karinv ricorda il culto dei li-burni per la dea Latra, un documento liburnico di gran pregio. — La dea Latra? — chiesi all’egregiQ archeologo. — Forse da latere, nascondere: probabilmente si sarà esercitato il suo rito in modo misterioso, in qualche spelonca; chi può dirlo?...