LA CASA DI DIOCLEZIANO 113 romano, visiterete il museo. L’affabilissimo conservatore, monsignor Bulic, vi accoglierà con tutta premura. Centinaia di frammenti dell’epoca romana, scavati in gran parte a Salona, formano di quel museo il ritrovo internazionale di archeologi e di storici. Quasi tutto ciò che v’è radunato — lapidi, urne, sarcofaghi, torsi, teste, monete, camèi, gemme e mille altre cose — è illustrato nel « Bullettino di archeologia e storia dalmata », diretto prima dal Glavinic, ora dal Bulic stesso. Esce ogni mese da quattordici anni, con tante rivelazioni archeologiche, da affascinare qualsiasi studioso di antichità ; il Mommsen lo cita molto spesso con entusiasmo. Ammirai nel museo un modello del peristilio del palazzo dioclezianeo, come doveva essere prima che i secoli e i barbari lo mutilassero. È dovuto agli studi ed alle induzioni dell’Adam, e sembra una miniatura fantastica. Ogni dettaglio è ricostruito con esattezza approssimativa : le due arcate del peristilio, il mausoleo e intorno ad esso il portico coperto, il vestibolo con l’immenso portale, fiancheggiato dalle due stìngi, e le due porte laterali. Che genialità di concetto, che snellezza di forme, che squisitezza di esecuzione ! Quel modello si conserva in una vetrina. In altre vetrine, notai una raccolta ricchissima di camèi, di agate, di corniole, di diaspri, di smeraldi. Quanti colli alabastrini adomarono quei ricchi gioielli e quante dita affusolate di manine da fata e quante braccia eburnee e quanti seni ansanti di sfarzosissime dioclezianee ?... Delle epoche storiche più recenti Spalato conserva pure memorie e monumenti. I bastioni veneti, eretti contro i popoli che ripetutamente aggredivano la città — la bella torre merlata sulla piazza delle Erbe, a difesa del porto contro gli assalti delle flotte nemiche — altri frammenti illustrativi di storia paesana potrebbero interessare l’esploratore in