166 LA DALMAZIA campagne fertili e verdeggianti ; indi scende fino alla punta di Stobrez, l’antica e celebre Epezio, ora ridotta a paesello paludoso, sporgente nel mare. Nell’amena valle di Stobrez si scarica il fiumicello Zrnovnizza. Da lì, la strada costeggia quasi sempre il mare, che le rimane a destra; mentre, a sinistra, è fiancheggiata da alcune vette delle Alpi litorali dalmate, sormontate dalla giogaia del Mossor (Mons aureus), fino in Almissa. Per completare questi dati topografici devo soggiungere che Almissa giace alle foci del fiume Cettina e che, dalle sue sorgenti presso Verlika, il fiume scorre verso sud-est, indi formando un angolo capriccioso — dove troveremo la cascata di Duare (Zadvarje) e l’elevazione più alta del Mossor •— devia il suo corso repentinamente verso ovest, attraverso gole fantastiche, e si scarica nel mare. La contea di Poglizza — l’odierna Poglizza, senz’altro — coi suoi 230 chilometri quadrati di superficie, ha, dunque, per confini: il fiumicello Zrnovnizza ad ovest; il Mossor a nord; il fiume Cettina, fino a Duare, ad est; e a sud il mare da Stobrez ad Almissa. Quasi tutti i villaggi dell’antica contea esistono anche oggidì sulle falde delle Alpi litorali, altri se ne aggiunsero più tardi e la popolazione dell’ex contea che, secondo un’informazione di Vincenzo Dandolo, ascendeva, nel 1806, a circa 7000 abitanti, ammonta oggidì a circa 10,000 sparsi in 17 villaggi. Questi non formano più un comune politico a parte, ma la loro divisione amministrativa fra i comuni politici di Spalato, Almissa e Sinj, inflitta a quei ribelli dal Marmont, è rimasta inalterata fino ai nostri giorni. Del resto, il popolo continua a dividere la Poglizza in tre parti: l'inferiore, dal mare alle prime alture montane, ed è la Planina; la media, fra la Planina ed il Mossor; la superiore, al di là del Mossor.