SPIAGGE, MAE INE E DINTORNI 289 tinuò a devastare quella regione fino a pochi anni or sono, e da breve tempo soltanto pare ch’esso si dimostri arrendevole alle risorse della medicina moderna. Nè si accusi il governo austriaco di codesto stato di cose. In Austria, come in tutti i paesi civili del mondo, il governo, di fronte ad una simile calamità pubblica, prende misure energiche. Sono gli organi, a cui ne è affidata l’esecuzione, che mancano al loro dovere in modo scandaloso e criminoso, trascurando gli interessi più urgenti ed eludendo le speranze più sacre del paese. Ve ne darò un esempio. La stessa malattia, lo scarlievo, infierisce nei distretti di Verlika, Knin e Dernis, distruggendo quelle popolazioni. Reso di ciò edotto, anni or sono, il governo di Dalmazia, venne tosto istituita una commissione allo scopo di studio e di riferta. E per facilitarne il compito, le si fece un assegno di 20,000 fiorini. Voi non lo credereste: in breve tempo, i 20,000 fior, sparirono — senza che i poveri appestati ne traessero il minimo vantaggio — in sole spese di viaggio e in competenze di dieta ai membri della commissione... La quale, nel suo rapporto, ebbe l’insigne audacia di notificare in sede competente che, nei nominati distretti, il numero dei malati di scarlievo non superava il 20. Menzogna infame! Nel solo villaggio di Kijevo presso Verlika ve ne sono a centinaia, come vedremo in altro capitolo. Così non solo i mali materiali, ma anche i morali, che affliggono il popolo dalmato, non ritraggono verun sollievo dalle cure governative. Io ne attribuisco il motivo principale alla mancanza di un giornale, franco, battagliero, indipendente, che' sappia e voglia infliggere il marchio d’infamia a chi se lo merita. Con un simile organo dell’opinione pubblica, a quest’ora lo scarlievo — ed altre calamità pubbliche — non infesterebbero più la Dalmazia.