408 LA DALMAZIA — Provvide generosamente, nominando una commissione ed assegnandole 20,000 fiorini per le misure profilattiche necessarie. — Poi? — Poi, fini che la commissione consumò in spese di viaggio, in diete, ecc., la somma suddetta, senza aver guarito un solo di quei miserabili. — Incredibile !... — Piti incredibile ancora che la su lodata commissione abbia riferito categoricamente che, nel nostro distretto, non esiste affatto lo scarlievo !... Intanto la strada, facendosi sempre più scabrosa, giunge a picco della prima scaturigine del Cettina; è una piccola voragine, ricolma d'acqua gorgheggiante; poi, una seconda voragine, più maestosa e più imponente; poi una terza. Sono le tre sorgenti del Cettina, rinomate per le loro trote saporitissime. La seconda gode pure rinomanza tragica : anni or sono, una moglie vi annegò il proprio marito, per disfarsene. Tra quelle sorgenti, in piena campagna deserta, veggo isolate le macerie di una chiesa antica, col suo breve campanile quasi tutto demolito dal tempo. — Sono le rovine della chiesa del Salvatore — mi spiega l’amico Bressan. Quanta poesia in quelle rovine ! M’avvicino ad esse attraversando im vecchio cimitero, seminato da centinaia di pietre sepolcrali, e fra queste alcune sono blocchi così spettacolosi, che non si comprende da dove nè come siano stati trasportati fin là. Era un cimitero dei templari ?... Taluni lo affermano. Misurai qualcuno di quei macigni colossali e ne trovai lunghi tre metri, un metro e mezzo grossi. Probabilmente devono la loro origine ad una superstizione antica, secondo la quale si riteneva che certi morti, uscendo dalle