462 LA DALMAZIA mille coristi, bene intonati, cantassero dietro nn sipario misterioso. Ah, ecco la vaga cascata di Roncislap, a semicerchio, sporgente riccamente nel lago, adoma di alti pioppi, in una zona tutta verde coronata da colli rossicci : un vero bouquet artistico e gigantesco: una nuova apparizione ostasiante con un profilo tutto suo speciale. Rumoreggia essa pure, non però come la cascata di Scardona, e le sue acque si espandono quasi idillicamente, formando archi trasparenti, vortici di schiuma, oasi nivee dai riflessi azzurri. Ci si avvicina con la barca fin dove l’acqua precipita, e si gira la eascata da una riva all’altra, per ammirarne ogni dettaglio. Vicino alla sponda destra, una parte del fiume, precipitandosi in un profondo burrone e rompendosi su d’un enorme macigno, produce un urlo spaventevole, incessante, un vortice vertiginoso. Che artista saprebbe concepirlo, od imitarlo?... È quello il solo dettaglio infernale della cascata; tutto il resto è un’evocazione leggiadra e fiorita. Presso i molini, lungo la sponda sinistra, il cocchiere venne ad annunziarmi che la vettura era pronta. Gli dissi di attendermi all’altra sponda. Volli attraversare a piedi il celebre ponte romano sul Krka, lungo circa mezzo chilometro. Saprebbe narrarci gran belle cose, se potesse parlare, quel ponte. Il padre Daniele m’aveva mostrato, sulla riva sinistra, un cumulo enorme di macerie antiche, sotto, le quali si vede ancora una lapide con un’iscrizione commemorativa: un legionario romano, della legione xi, passando da lì, aveva perduto suo tìglio. Lo ricorda una mesta iscrizione. E poi ditemi che la Dalmazia non è una terra interessante ! Ad ogni passo calpestate suolo storico. Chi mai pensava, e a quanti lettori era noto, che alla cascata di Roncislap esistesse un ponte romano ? Del resto, che ci sia, è naturale :