LA CASA DI DIOCLEZIANO 119 guerra infuria ancora. Nel 1536, i turchi s’impossessano eli Clissa e si spingono fin sotto Spalato. Allora i veneti riprendono le armi e si alleano a Carlo Y ; ma, dopo scarsi successi, i turchi, in seguito alla pace del 1540, rimangono in possesso del territorio da essi conquistato. Figurarsi se davano molestia agli spalatini. Nel 1570, i veneti, aiutati dai cittadini, respinsero a malapena un’aggressione della guarnigione turca di Clissa. Ma sconfitti a Lepanto, i turchi riconsegnarono ai veneti il territorio occupato in Dalmazia, tranne Clissa, Salona e Sasso. Gli spalatini, una bella notte del 1596, infiammati dal loro arcidiacono Alberti, sorpresero la guarnigione di Clissa e la massacrarono. Ma per poco rimasero in possesso di quella fortezza. I turchi, accorsi dalla vicina Bosnia in numero di 8000, sconfissero le forze riunite degli spalatini, dei poglizzani e dei croati, questi ultimi comandati dal generale Lenkovic. L’arcidiacono valoroso ed altri tre canonici rimasero sul campo. Molte altre invasioni turche ebbero a sostenere i dalmati. In quell’epoca le città fortificate di Dalmazia rinforzarono i loro mezzi di difesa: a Spalato si costruì il forte Grippi, contro il quale più volte i turchi si ruppero le corna. La Dalmazia, insieme a tutta Europa, respirò più liberamente quando il valoroso Eugenio di Savoia sconfisse completamente i turchi a Zenta. Dopo i turchi, Spalato venne devastata dalla peste: la *prima volta nel 1607, la seconda nel 1784. Di quest’ultima rimase vittima il dott. Nicolò Foscolo, che esercitava a Spalato la medicina. Era padre di Ugo Foscolo ch’ebbe, come è noto, la sua prima educazione, nel seminario di Spalato. Le vicende del breve dominio francese a Spalato e del-