136 LA DALMAZIA sei paeselli. Nel centro dell’isola s’estende un’amena pianura di 22 chilometri di perimetro ; il resto è diviso in otto colline amene. Il suo clima, mitissimo, delizioso vi attirava gli antichi salonitani. Molti avanzi di mosaico romano indicano i punti ove sorgevano ville sontuose, ora completamente distrutte dal tempo. I suoi porti — Carober, Oliveto, ecc. — offrono alle navi un asilo sicuro. Nel porto Sordo esistono i ruderi dell’abitazione in cui morì il poeta e letterato spalatino, Marco Marulo (1524). Se vi recate a Solta, fatevi servire olintio, pane e fior di latte, vulgo puma. Credo che gli dèi dell’Olimpo non rifiuterebbero un cibo tanto saporito. Mangiandone, fatevi raccontare le querele dei soltani col Comune di Spalato che, in quell’isola, possiede un patrimonio rilevante. Nel 1807 i soltani ardirono ribellarsi contro il governo francese, nè più nè meno. Augusto Marmont, duca di Ragusa, assumendo il governo di Dalmazia, in nome di Napoleone I, aveva fatto proclamare che « il più grande dei monarchi è altresì il più clemente, e s’egli sa punire, ama anche perdonare ». Giustissimo, e i poveri soltani n’ebbero una prova luminosa : « fucilati i capi della ribellione, condannati ai ferri « e al palo gli insorti, tradotti ai lavori forzati tutti i so-« spetti, confiscati i loro beni, abbruciate le loro case, de-« vastate le loro campagne... », e via dicendo. Così un perfido cronista dell'epoca, poco rispettoso del più grande e più clemente monarca dei suoi tempi... B RAZZA. Eccovi l'isola più ricca, più montana, più popolata di Dalmazia. Plinio la chiama Brattia, Stefano Bizantino Brettia. Essa forma col continente il canale della Brazza che si estende da Spalato a Macarsca : e con l’isola Solta il cosi-