22 LA DALMAZIA E quei bravi pirati narentani... Davvero, più volte, pensando a loro, domando dove mai se n’è andata la loro strapotenza. Precisamente tra il nono e il decimo secolo cade l’epoca più caratteristica delle loro imprese sui mari. Erano tanto potenti, da sostenere, per 168 anni, continue lotte coi veneziani. Ein dal 992 d. C. le città dalmate confederate invocano contro di essi la protezione della Serenissima. Orseolo II, doge di Venezia, ha la fortuna di debellarli. Deve essere stata un’impresa diffìcile, chè il Senato veneto gli conferì, per lui ed eredi, il titolo onorifico di « doge di Venezia e di Dalmazia ». Oggidì, la popolazione della vallata narentana non raggiunge la cifra di 12,000 abitanti. I loro antenati saranno stati di molto più numerosi, se azzardavano affrontare la potente repubblica veneta, e con tanto successo. Liberati dai pirati, i dalmati, principalmente i zaratini, ebbero l’ingenuità di dimostrarsi poco felici del protettorato veneto e di amoreggiare troppo spesso coi re d’Ungheria. Onde nuovi guai. Nel 1202, una defezione dei zaratini fece deviare la quarta crociata, la quale, anziché proseguire per Gerusalemme, assediò Zara, se ne impadronì e la smantellò totalmente. Quei cari crociati !... Pure, già allora, il dominio veneto si affermò in vari punti di Dalmazia. Nella seconda metà del xiv secolo, Venezia cede una parte dei suoi possedimenti dalmati a Lodovico re d’Ungheria. Poco dopo, riprende i suoi antichi domimi e li completa mercè una cessione del voivoda di Bosnia; infine, il potente leone alato estende il suo dominio su tutta la Dalmazia, tranne che sul territorio di Ragusa. Come dissi, una fantasmagoria completa di popoli, di vicende, di guerre, di ribellioni, di motivi storici, di fasti e di miserie, di gloria e di avvilimento. Cento volumi non basterebbero ad illustrare completamente la piccola Dalmazia.