60 LA DALMAZIA A Zara si pubblicano i giornali politici più influenti della provincia: il Dalmata sostiene la causa degli autonomi; il Naroclni List combatte per il diritto di Stato croato; lo Srpski Glas lotta per il diritto pubblico dei serbi. A Spalato esce il Narod e a Ragusa la Crvena Hrvatska, ambedue ultra-croati, come la clericale Katolicka Dalmacija che si pubblica pure a Zara. Ma se ogni frazione di politicanti dalmati dovesse avere il proprio organo, la Dalmazia sarebbe felicitata per lo meno da un centinaio di giornali, quod Deus advertat. Il partito autonomo, forte nei suoi primordi, deve la sua origine al suo concetto fondamentale : l’autonomia della Dalmazia. Se lo consideriamo da questo punto di vista generale, esso può cantar vittoria, che, finora, la Dalmazia non venne ancora unita alla Croazia e alla Slavonia, per la formazione della Trojedna Kraljevina (Regno Trino). Di pari passo, esso sostenne, sempre l’imprescindibile necessità di conservare alla Dalmazia la lingua e la civiltà italiane. E su questo proposito, gli autonomi si dividono in due schiere : gli uni pretendono che la Dalmazia sia un, paese italiano senz’altro, e questi sono in minoranza ; gli altri, pur riconoscendo nella Dalmazia un paese slavo, vorrebbero conservarvi, sia pure in proporzioni ridotte, il retaggio della civiltà latina. Questi ultimi sono in maggioranza, essendo il loro ideale basato su intenzioni saggie e leali. Al partito croato, di cui fino ad una certa epoca — fin quando il partito si chiamava « nazionale » — facevano parte anche i serbi, spetta il merito di aver risvegliata la coscienza nazionale delle masse slave. Forse si servì talvolta di mezzi eccessivamente febbrili e radicali ; ma, come mi spiegava il Biankini, direttore del Narodni List, a mali estremi ci volevano rimedi estremi. Oggidì il partito croato domina la si-