SPIAGGE, MARINE E DINTORNI 293 visamente, scoppiò il deposito delle polveri, e bastimento ed equipaggio saltarono in aria, indi vennero ingoiati dal mare. A pochi passi dal chiostro, è un bellissimo lago, con specie rarissime di conchiglie e di molluschi. Morto Massimiliano, isoletta e castello vennero acquistati dal principe ereditario Rodolfo, che vi passò, insieme alla sua sposa Stefania, mesi deliziosi. Sventura volle che anche quel principe terminasse i suoi giorni in modo sommamente tragico, per cui nessuno ormai toglierà, a Lacroma l’epiteto « d’isola fatale ». Pure, è tanto bella, tanto sublime nelle sue prerogative climatiche, tanto affascinante nei suoi contorni naturali ! Può sopportare il confronto con Madera, con Corfù, con le isole più decantate dagli igienisti. Recentemente l’isoletta venne regalata dalla casa d’Austria ai domenicani, insieme ad una dotazione annua, affinchè implorino da Dio pace alle anime dei due arciduchi morti tragicamente. Un solo tratto del parco, verso il porto d’approdo, ridotto a giardino pubblico, è a disposizione dei ragusei. Però si visita l’isola tutta, per le memorie che ridesta e per ammirarne la esuberanza sorprendente della flora. È sempre verde Lacroma, un’oasi, ove in su’ rami e fra novelle fronde cantano i loro amor soavi augelli... — Pure, sarebbe stato più opportuno — mi disse un gentiluomo raguseo — farne un dono alla città di Ragusa, Se ne sarebbe fatta una stazione climatica invernale e una stazione balneare di primo rango, non fosse altro per i dalmati. E la città e la provincia ne avrebbero risentito qualche vantaggio in linea civile ed economica. In mano dei domenicani Lacroma è un fattore improduttivo. Nel libro dei destini era scritto così! Verso nord, Ragusa è sormontata dal forte imperiale sulla