476 LA DALMAZIA forse su tracce di città preesìstenti deH’Illiria. Il perimetro delle mura grandiose racchiude l’arx, o castello, mentre la città si estendeva sul pendìo del colle, verso sud. Lo spazio racchiuso dalle mura, ha forma di poligono allungato; la sua lunghezza massima è di 450 metri, e la larghezza massima di 200 metri ; il circuito misura circa 1200 metri, ossia quanto Zara all’incirca. La cappella di Santo Spirito, appartenente a Podgradje, resta nel mezzo dell’antica arx. Finora si osservarono due porte d’ingresso all’arce di Asseria, una a nord, l’altra ad ovest, ed un’apertura secondaria ad est. Per quest’ultima passava probabilmente l’aquedotto dalla sorgente Cernaia, distante un miglio a nord, presso le case Zilic. Yennero scavate alcune iscrizioni, pubblicate nel Corpus Inscriptionum Latinarum del Mommsen e nel Bullettino Archeologico. Il più resta ancora a farsi. Gli scavi moderni sono proseguiti sotto la direzione del Glavinic ; egli se ne ripromette rivelazioni preziose, visto che Asseria non ebbe veruna sovrapposizione successiva. Sepolta nel iv o v secolo d. C., deve conservare oggetti e documenti storici prettamente romani. Non si sa, del resto, quando sia stata distrutta ; gli archeologi ritengono che, se sopravvisse alle irruzioni dei goti nel v secolo, non resistette certamente a quelle degli avari nel vii secolo. Ulteriori scavi ci daranno qualche dilucidazione anche su questo proposito. Insomma, Asseria afferma vittoriosamente, dopo Salona, un posto primario nella Dalmazia archeologica. Mentre noi si girava quasi estatici fra quelle macerie, il Glavinic proseguiva la sua dotta conferenza su Asseria: — È probabile che una delle strade mediterranee per Bisanzio, facendo capo a Nona, ch’era un porto romano, passasse da Nedinum, Asseria, Ostrovizza, ecc., e che queste fortezze fossero destinate a tutelarvi il libero transito. La