LE BOCCHE DI CATTARO 311 presente : essi ci rammentano la natura e la storia del paese. In alcune città di Dalmazia e della costa vediamo castelli innalzati su picchi e balze di montagne ad altezze spaventevoli. Ma il castello di Cattaro con le sue mura che, balzando di punta in punta, scendono fino al mare, è una delle più ma-ravigliose fortezze di montagna ch’esistano. Il castello, così addossato alle rupi, colpisce più che se stesse sulla vetta di una montagna; e visto dalla cima del monte sembra un oggetto che stia di molto sotto i piedi ; Cattaro, piti sotto ancora, ci sembra l’ultimo confine del mondo. Alcuni storici fanno rimontare la fondazione di Cattaro ad epoche quasi preistoriche : Mauro Orbini la vorrebbe fondata nel 1291 a. C. da alcuni di quei troiani che fuggivano il furore dei greci; altri ne attribuiscono la fondazione ai colehi che, nel 1360 a. C., per la via di terra, inseguivano Giasone. Comunque, è YAscriuium degli antichi. Deve il suo nome attuale alla seguente circostanza : nell’867 d. C., Ascrivium distrutta ed incendiata, gli abitanti ripararono su una roccia vicina, donde, passato il furore dei barbari, calarono nuovamente alla riva e, aiutati da alcuni nobili della città bo-snese, Kotor, riedificarono la città, rinunziando all’antico nome. Anche oggidì gli slavi la chiamano Kotor. Nei primi secoli dell’èra volgare fu colonia romana. Nel v secolo d. C. è conquistata dai goti, come quasi tutta la Dalmazia. Giustiniano la libera da quel giogo barbaro. Nel vii secolo, quando gli slavi occuparono il continente dalmato, Cattaro, come diverse altre città litorali, rimase nel dominio della corona bizantina. Attraverso una storia abbastanza intrecciata, si riesce a stabilire che, fino al xm secolo, Cattaro si resse a forma repubblicana. Nel xin secolo, città e territorio stavano sotto il protettorato di dinastie slave, fino all’estinzione della potente dinastia dei Nemagna. Esiste un