197 ­ in mezzo agli avversari con indomito coraggio. Anche tuttI suoi dipendenti si diportarono valorosamente, e tra questi è doveroso ricordare Alvise Foscari, Governatore di Galeazza, che morì « mostrando maggior sentimento di lasciar la batta­glia che la vita » (1). Nessuna nave o galeazza veneziana si perdette in questa fase dell'azione, mentre delle 18 navi turche la Capitana ed un'altra nave rimasero incendiate, due altre durono affondate ed una catturata dalla Principessa Piccola di Alessandro Zane. Delle 8 galeazze, una venne catturata, due furono incendiate e . due andarono ad investire sulla costa d'Europa. Dieci navi sol­tanto riuscirono cosÌ a giungere in franchi a fuori del Canale ed a rifugiarsi a Metelino. Le navi veneziane rimasero sui bordi all'imboccatura del Canale in attesa degli avvenimenti e per opporsi in ogni caso all'uscita in mare delle galere e delle saicche. Mentre questo combattimento si svolgeva tra le due armate a vela, Topal era uscito, come si è detto, dalla linea dei Ca­stelli, convinto che le galere ancorate a Capo Crisia fossero quelle dei Bey dell'Arcipelago. Ma d'un tratto si accorse che una parte di quelle galere, strisciando lungo la costa d'Europa, per approfittare della contro corrente e per usufruire del ri­dosso del vento moveva arditamente per entrare nello Stretto. Egli comprese allora di essere caduto in errore e che quelle ga­lere erano veneziane. Fatte perciò ammainare le vele alle galere diresse verso la costa d'Anatolia per mettersi sotto la prote­zione delle batterie costiere, e ciò perchè non gli era possibile ritornare entro i Castelli a causa del vento e della corrente contraria; però 5 galere col Vice Capitan Pascià riuscirono a ritornare al sicuro rifugio dentro i Castelli. Lazzaro Mocenigo profondamente amareggiato perchè .aveva mancato l'occasione di avere l'iniziativa dell'azione, mortificato che le condizioni del tempo lo costringessero a tro­varsi lontano dalle acque dove si combatteva ed ansioso di prendere l'effettiva direzione della battaglia, per due volte du­rante la notte aveva fatto salpare le ancore alle 28 galere che (1) BRUSONI: Opera citata, Parte II, pago lO.