440 LA DALMAZIA usuraio, meno di tutto la legge contro l’usura. Sono arpìe, vampiri, assassini del popolo: di fronte a loro qualunque ebreo viennese è un gentiluomo. — Si figuri — soggiunse un altro — che sul nostro fertilissimo Petrovopolje sono centinaia di campi abbandonati per mancanza di braccia: ridotto alla miseria più squallida, il nostro popolo emigra. — Mi consta — riprese un terzo — che un contadino pagò ad un usuraio di qui « un suo pobratim » 54 fiorini per una berretta rossa che costa un fiorino e qualche soldo. Per una ricevuta richiesta dal contadino perplesso, il pobratim Shylock gli fece sborsare ancora fiorini 1,50. — Questo è poco — fece un quarto ; — io vi racconterò un fatto raccapricciante. Un anno di cattivo raccolto, un contadino si rivolse ad un nostro ben noto usuraio, negoziante, pregandolo di fornirgli un po’ di grano ed altre derrate per la famiglia. « Non voglio darti in natura ciò che mi chiedi, preferisco darti danaro » — gli rispose l’onesto negoziante. E gli consegnò 200 fiorini, a patto li spendesse nel suo negozio e detraendone tosto fiorini 50 a titolo d’interesse, in ragione del 25 % per mezzo anno... Fin qui la cosa ancora non è proprio enorme. Badate: man mano che l’usuraio consegnava alla sua vittima il grano e gli oggetti richiesti, se li faceva pagare in contanti. Ma ciò non impedì che, finito l’affare, l’usuraio non gli facesse firmare un’obbliga-zione per 400 fiorini: 200 in contanti e 200 in derrate! l’infelice vittima, un contadino agiato, non s’accorse della gherminella, e se n’andò. Dopo sei mesi, non potendo pagare il suo debito e l’usuraio non volendo concedere dilazioni, ebbe luogo l’oppignoramento legale di tutta la sostanza del debitore, valutata ad oltre 6000 fiorini. Poi n’ebbe luogo l’asta pubblica. E siccome, in simili casi, gli usurai tra loro non