380 LA DALMAZIA D’allora cessarono di corrispondere il premio solito loro anche gli uffiziali territoriali, e cessata contemporaneamente nel territorio del comune la residenza del colonnello, questi per l’uno e l’altro dei detti motivi si spogliò d’ogni diritto suo nel partecipare degli onori della giostra in qualità di mastro di campo. Quindi venne adottata la massima, costantemente seguita fino al presente, che li giostranti andassero ad eleggere ogni anno tal capo fra i più distinti notabili del borgo. Alla fine dell’anno 1813 le armi austriache rioccuparono la detta provincia, e dopo pochi anni i signani andarono a riassumere vigore, ed a ristabilire la loro giostra nel pristino suo splendore. Nell’anno 1818 ebbero essi il contento e la fortuna di vedere nel loro paese la sacra persona di sua maestà imperatore e re Francesco I loro sovrano. Gli dedicarono una giostra, ed a questa assistette personalmente la maestà sua, che ne rimase pienamente soddisfatta, e ne premiò il vincitore con un ricchissimo anello di brillanti, che da valenti artefici fu stimato del valore di fiorini ottocento. Questo prezioso gioiello, caro a tutti i signani sarà conservato sempre dalla famiglia del vincitore, quale memoria della degnazione e bontà sovrana, e della gloria della patria. Ritornata la prelodata maestà sua alla sua residenza in Vienna, si degnò di assegnare sulla cassa erariale altri f. 100 da corrispondersi in seguito ogni anno ai successivi vincitori. Memori i signani della munificenza di sua maestà Imperiale, coll’anno 1820 trasportarono la giostra nel giorno 12 febbraio, in cui dai fedeli ed amorosi sudditi viene celebrato il suo giorno natalizio. Essendosi però deviato alquanto dalle antiche regole del torneo, i signani intenti sempre a camminare sulle orme