102 LA DALMAZIA l’artista. Quando il piroscafo entra nel porto di Spalato, lo straniero subisce irresistibilmente il fascino di quella plaga deliziosa. Diocleziano avrebbe potuto scegliere una posizione amena, più vicina alla sua Salona, sulle rive di un golfo che sembra un lago. Ma gli sarebbe mancato l’orizzonte scintillante del mare, dai riflessi incantevoli. Il porto di Spalato è una vittoria della natura : a tergo, dopo una distesa di fertili pianure e di collinette verdeggianti, s’ergono due alti monti, il Kozjak (Caprarius) e il Mossor (Mons aureus); in mezzo a loro, un picco ertissimo isolato, quasi una torre, una fortezza, Clissa ; a ponente un grosso promontorio col monte Mariano, soleggiato, dal clima tropicale ; a oriente un ordine d’alte colline amene ricche di vegetazione rigogliosa; verso sud la vista del mare abbraccia un orizzonte purissimo con 10 sfondo di grosse isole che su esso si disegnano, poetica-mente. In verità, Diocleziano era sommo artista! Presentemente il palazzo di Diocleziano, con la sua facciata al mare, fiancheggia circa la metà della bellissima marina di Spalato. L’altra metà è formata da una fila di case moderne, quasi tutte eleganti. Ma il nostro spirito è impaziente. 11 piroscafo tarda a gettare l’ancora. I nostri polmoni sentono già il bisogno di respirare un po’ d’aria nella magione dioclezianea. Alla storia di Spalato, alla sua nota accentuata di modernità, al suo profilo etnografico penseremo poi : sbarchiamoci presto ed incamminiamoci verso quella mole antica che sfida i secoli e s’impone all’ammirazione del mondo. Essa ci si presenta tosto, non già come un semplice edilìzio, bensì come un complesso armonico di costruzioni, circondate da forti mura. Non dimentichiamo ch’era la residenza di un imperatore romano, abituato alle forme più maestose di pompa, di lusso, di raffinatezze. Nel palazzo, oltre agli appartamenti per il principe, eran quelli per la sua guardia,