LA CASA DI DIOCLEZIANO 117 nel 1390, gli spalatini si sottomettono a Tvarko, il quale conferma alla città tutti i diritti e privilegi che godeva sotto il dominio ungherese. Tre anni dopo la morte di Tvarko, la Dalmazia ridiviene ungherese, e nel 1398 Spalato è felicitata da una guerra civile. Una parte della cittadinanza, scontenta di Sigismondo d’Ungheria, acclama al re di Napoli Ladislavo. Si versò molto sangue fraterno. I ribelli, vinti, si rifugiano a Traù, dove ricevono festosa ospitalità, e quattro anni dura una nuova guerra di reciproche devastazioni fra traurini e spalatini. Nel 1401 Ladislavo di Napoli manda una flotta in Dalmazia e, alleatosi con Ostoia, re di Bosnia, assoggetta, dopo lungo assedio, Sebenico, Traù e Spalato. Il granvojvoda Hervoje, luogotenente di Ostoia in Dalmazia, sconfigge completamente, a Biach, Bisteno, bano di Croazia, ch’era accorso per tutelare i diritti del re d’Ungheria. Dopo ciò, tutta la Dalmazia, tranne le Bocche di Cattaro e Bagusa, diventa un dominio del reame di Napoli ; nel 1401, Ladislavo in persona viene in Dalmazia, e a Zara un messo del papa lo incorona re d’Ungheria e di Dalmazia. Tutte le città gli rendono omaggio. Indi ritorna a Napoli, dopo d’aver nominato il valoroso Hervoje suo luogotenente per le isole di Curzola, Lissa, Lesina e Brazza, e duca di Spalato. Fu questo Hervoje che, diffidando degli spalatini, si costruì un palazzo le di cui rovine si veggono ancora tra l’attuale piazza delle Erbe e la marina. I veneti vi aggiunsero più tardi la bella torre merlata, ottagona, a difesa del porto. Si sapeva, del resto, che Sigismondo d’Ungheria, rimessosi dalla sconfitta toccata a Nicopoli, e riordinate le cose interne del suo regno, avrebbe tentato di riprendere la Dalmazia. Il suo rivale, Ladislavo di Napoli, ne era già impensierito, tanto