228 LA DALMAZIA — Chi fu Noè — gli chiese il vescovo, fra le altre cose. — Un gran patriarca — rispose don Barissa. — Benissimo. Quanti figli aveva? — Tre: Sem, Cam e Jafet. — Ottimamente. Ma chi era il padre di Sem, Cam e Jafet? Don Barissa, non essendo preparato a questa domanda, ne rimase interdetto, e il vescovo lo rimandò. Giunse a casa col viso sconvolto. — Che hai, don Barissa? — gli domandò il canonico. — Caddi agli esami... — Eppure ti avevo preparato a tutte le domande! — È vero, ma il vescovo mi domandò chi fosse il padre di Sem, Cam e Jafet, ed io a questa domanda non era preparato. — Sciocco! Vedi questa mia cagna? — La veggo benissimo... — Ebbene: essa ha tre cagnolini. Supponi che questi si chiamino Sem, Cam e Jafet. Chi sarebbe la madre di Sem, Cam e Jafet? — La tua cagna, perbacco! Al secondo esame, quando il vescovo gli chiese chi fosse il padre di Sem, Cam e Jafet, don Barissa rispose vittoriosamente: — La cagna del canonico Pavlovich... Con gli aneddoti che si raccontano di don Barissa, si potrebbe formare un volume di lettura piacevole. Venne a sapere il suo vescovo ch’egli soleva accettare anche pochi soldi invece d’una manwica, per la messa. Don Barissa gli mandò dire : « Se sapessero come dico quelle messe per le quali ricevo meno d’una zwanzica, non mi darebbero mezzo soldo ». Del resto, egli allungava od accorciava una messa, secondo il de-