368 LA DALMAZIA Tutto ciò s’ammira estasiati. Si comprende perfettamente perchè Clissa abbia affermato, in tutte le epoche, la sua posizione importantissima, ergendosi a cavallo della sola strada che, tra gole, apre il passo dalla Bosnia al mare. Fu fortezza e vedetta fin da epoche antichissime: la sua eccezionale importanza strategica le assegna numerose pagine nella storia generale della Dalmazia : essa vide molte vicende di guerra, molti conflitti, molto sangue. L’ebbero i dalmati liberi sotto il loro generale Baione, costretto dal duce romano, Tiberio, nell’anno 9 d. C., ad arrendersi, e rifugiarsi in Arduba, presso Trilj. Nè gli avari avrebbero presa e distrutta Salona, se, nel 636, non si fossero impossessati di Clissa. Poi, non c’è avvenimento storico concernente i destini della Dalmazia centrale in cui non entri Clissa: se ne contrastarono il possesso gli ungheresi e gli slavi, i veneti e i turchi. Due figlie di Bela IV d’Ungheria muoiono a Clissa, nel xm secolo, e vengono deposte nella mezzaluna sopra la porta principale del duomo di Spalato. Nel 1685 il visir dell’Erzegovina muove con 4000 cavalli contro Clissa: nel 1809, in forza dell’armistizio di Znaim, essa col suo territorio rimane in potere dei francesi e nel 1813 la fortezza si arrende senza conflitti cruenti. A nord di Clissa sono pure storici i territori di Konjsko e Muc, per dove passava evidentemente l’antica strada romana che metteva alla fortezza di Clissa, Anche oggidì scavi eseguiti a Muc danno insigni risultati archeologici e numerose sono le traccie di monumenti antichi. Poter rifare la storia di quei paraggi, con documenti, si benemeriterebbe. non pure della storia di Dalmazia, ma di quella generale dell’età di mezzo. Le più febbrili convulsioni politiche dell’evo medio si ripercossero su quel tratto di territorio che da Konjsko a Muc, e da Muc lungo le falde occidentali dello