LA DOTTA RAGUSA 277 troviamo qualcosa più dei vecchi frammenti riadoperati. Sono anteriori al xvii secolo almeno alcune parti delle torri delle chiese francescana e domenicana. Nella prima, sullo stradone, si veggono chiaramente le linee di congiunzione fra la torre più antica e la brutta chiesa che le fu più tardi fabbricata accanto. Non è improbabile che il piano superiore della torre e la piccola cupola che le sta sulla cima, siano posteriori al terremoto. In tal caso il gusto del lavoro antecedente fu inteso perfettamente: tutta la parte inferiore della torre è d’una forma di gotico italiano, meno spiacevole del solito. Tanto questa torre, come l’altra della chiesa domenicana, provano quanto lungamente sia durato lo stile generale dei primi campanili romaneschi. Eccetto che nella piccola cupola sulla cima, la torre dei domenicani ha tutto l’aspetto e quasi tutti i dettagli di una torre dell’undecimo secolo: tre piani di finestre s’innalzano le une sulle altre; solamente, sono riunite ad archi nella forma che gli inglesi chiamano normanna. Siccome la torre forma parte d’un convento domenicano, non può essere anteriore al xm secolo; ed altrettanto si dica dei suoi dettagli minori. Eppure il suo effetto generale è quello d’una torre del tipo primitivo. La chiesa domenicana poi ha alcune parti di stile gotico-italiano che devono essere anteriori al terremoto, e il convento annesso è imo dei più bei modelli di quello stile: bellissimi gli ornamenti, in forma di rete, sotto gli archi rotondi, e graziosa l’esilità del loro disegno. Ma non dobbiamo cercare nelle chiese la gloria architettonica di Ragusa. Due edilìzi civici del massimo interesse sfuggirono al disastro del 1667. Entrambi ci presentano il gotico-italiano, col pregio molto più notevole d’una forma peculiare del rinascimento italiano che non dobbiamo però chiamare rinascimento nel suo senso peggiore, ma che è