UNA VOLATA TRA I FALCHI 825 ganti, dimore di ministri e senatori, nonché la palazzina del principe Pietro Karageorgevich che impalmò la compianta primogenita del principe Nicolò, Zorka, morta due anni or sono ; e quasi dirimpetto, il palazzo del principe e sire della Montagna Nera. È il più bel fabbricato di Cettigne, scevro però di lusso smodato. Due permanici, guardie del corpo, stanno di guardia; al primo piano, che è l’unico, vive la famiglia principesca. Più innanzi, vi mostreranno il famoso « bigliardo » : era pure residenza del principe, prima che si fabbricasse il nuovo palazzo, ed ebbe il suo nome da una sala di bigliardo in cui i principi solevano radunare i consiglieri di Stato e i senatori. Pochi erano i fortunati a cui fosse libero l’accesso nel « bigliardo », ove si passavano pure serate piacevoli. È un fabbricato a forma di 7, tinto esteriormente in rosa-cupo, ad un piano, con quattro porte e due cortili, d’una costruzione oltremodo primitiva. Nell’ala secondaria è ora la stamperia di Stato: vi si stampano i due soli giornali che vedono la luce in Montenegro, il Glas Crnogorca (Voce del Montenegrino) ch’esce settimanalmente ed è organo ufficioso ; poi la Zeta, dall’antico nome del Montenegro, è un giornale letterario ch’esce due o tre volte al mese. Al primo piano, le stanze danno sur un corridoio. Interessante a visitare la sala dei trofei: vi si conserva Yalajbarjak, un vessillo verde di guerra, tolto ai turchi nel 1858 ; indi, parecchie bellissime armi, fra cui la sciabola del pascià Mahmud, battuto completamente, nel 1712, dai montenegrini a Podgorizza ; infine, non vi spaventi la testa imbalsamata di Kara Mahmud che, fatto prigioniero dai montenegrini, venne decapitato a Cettigne. Uscendo da quel museo, vi turbineranno nella mente i mille fatti di guerra, onde si rese celebre vittoriosamente il nome montenegrino. Penserete che, fino a mezzo secolo fa, Cettigne