140 LA DALMAZIA — E il convento su quella penisoletta? — È dei padri domenicani. Un eremo ricco e secolare. Lo ebbero dal conte veneto dell’isola, Pietro Zaccaria, nel 1475. Sembra il castello di Miramare in miniatura, nev-vero ? Se lo visiterete, un religioso vi mostrerà una sua raccolta di 6000 monete antiche. Nella chiesa di stile gotico, ammirerete, sull’altar maggiore, una pala del Tintoretto. — Proprio autentica? — I registri del convento parlano chiaro : « a mistro Ja-como Tintoretto depintor per suplimento di ducati 200 per la pala dell’altar maggiore... ». — Di che cosa vive il paese? — Di pesca, di agricoltura, di pastorizia. Recentemente si dedicò quasi interamente al grisantemo che qui alligna superbamente. Se ne fecero piantagioni sterminate. Ma sapete come va questo capriccioso articolo di commercio ? Oggi vale 250 fiorini il quintale, e domani il suo prezzo precipita a 80 fiorini, un orrore! Così, di paese in paese, noi troveremmo in tutta l’isola Brazza motivi storici notevoli, oggetti architettonici e artistici degni di ammirazione ; e fermandoci più a lungo in una delle sue principali borgate non ci sorprenderà rilevare che l’isola conta alcune famiglie il di cui patrimonio sorpassa il mezzo milione. L’isola esporta oltre 150,000 ettolitri di vino. Venduto in media a fiorini 10 netti l’ettolitro, è un capitale di un milione e mezzo di fiorini che affluisce annualmente nell’isola. Ah, se si potessero slanciare in commercio i vini fini, prelibatissimi, della Brazza, il vugava, il zerljenak e altri. Sono nettari a dirittura, degni delle mense dei sovrani e dei numi dell'Olimpo. Brazza può, davvero, vantarsene.