150 LA DALMAZIA e alla loggia del Sammicheli. Com’è soave, idillico l’ambiente di Lesina, col suo cielo mitissimo e trasparente, col suo clima dolce, con la sua atmosfera chiara e fragrante. Troppo presto il fischio del vapore mi richiamò alla riva, ove trovai monti di sacchi di grisantemo. È il prodotto d’esportazione più ricco dell’isola. « Grazie al grisantemo — mi dissero — non ci sono poveri in paese ». L’opera dell’agricoltore è ricercatissima. Ma io non potevo comprendere come, con quel clima incantevole, si possa lavorare. Se vivessi a Lesina, mi dedicherei alla vita contemplativa e, possibilmente, al dolce passatempo del taglio semestrale dei coupons. Ricordo gli entusiasmi del compianto amico mio, l’avv. Crussevich, che, negli ultimi anni di sua vita, soleva ritirarsi per alcune settimane in quell’eldorado. Ne ritornava col cuore gonfio d’emozioni idilliche, e le esprimeva con una serie di inni paradossali alla deliziosa Madera dell’Adriatico, alla soave Lesina. Conviene soggiungere ancora che Lesina, come stazione meteorologica, presenta condizioni climatologiche più favorevoli di qualsiasi altra stazione austriaca. Essa possiede il più alto minimo medio termometrico, 6-9° R., e, dopo Ya-lona, la più piccola variazione annua, ossia la più piccola differenza fra il più alto e il più basso medio diurno, 13-9° R. Qui è la statistica che parla. Ed ecco uno dei casi rari in cui poesia e scienza vanno perfettamente d’accordo. li s s A. È l’isola più lontana dal continente dalmato: dista da questo 36 miglia, 60 dalla costa della Puglia, 12 dalla città di Lesina. La sua estensione è di 9 miglia, con circa 22 miglia di circonferenza. Per la sua posizione e, forse, per i suoi numerosi porti, atti quasi tutti ed esser fortificati e di-