18 LA DALMAZIA Dalmazia. Abbondano, è vero, monografìe scritte da festeg-■ giati storici dalmati. Quelle dei professori Brunelli, Bene-venia, Erber, Gelcic e di molti altri, contengono pagine superbe ; ma sfortunatamente nascono e muoiono in Dalmazia. — E in Francia? — In Francia —» riprese il barone — si sta pubblicando, a spese del governo francese, un’opera monumentale sulla Dalmazia, compilata da parecchi scienziati che, anni sono, ’ visitarono tutta la provincia palmo a palmo. E così i signori francesi non avranno bisogno di ricorrere al Yriarte per apprendere che la Dalmazia è una provincia turca... — È un rimprovero che mi fate? —canterellò l’intrepida francese; — me lo sono, del resto, meritato. Ma, che volete? da noi si scrivono e si leggono a preferenza romanzi. Alle opere scientifiche poco si pensa. I volumi giganteschi dei nostri Immortali e i libri scientifici di viaggi, con pagine descrittive e pittoriche, sono giù di moda. Una volta si leggevano, piangendo, le avventure di viaggio del La-martine. Oggidì, Zola, toujours Zola... Era vicina la mezzanotte. 11 comandante dovette abbandonare la conversazione per montare sul ponte di comando ed ordinare le manovre di approdo a Lussinpiccolo. Nessuno dei passeggeri lo seguì, chè, la notte essendo buia, c’era ben poco da vedere. Il piroscafo ballava sì, ma meno. Si sentiva vicino il termine della danza. Fortunatamente la traversata del Quarnero è breve, e se anche, quando è sconvolto, turba la tranquillità agli stomaci delicati, ci si conforta col pensiero che la tortura non dura a lungo. Eppure, talvolta, quello stesso Quarnero è tranquillo come un lago, delizioso e quieto come una baia chiusa. La francese, augurata la buona notte ai commensali, si ritirò. La seguirono ben presto gli altri. Il salone rimase