Atto quarto 83 bocca. E per di più mi avete chiamato ad esservi compagno! Se siamo compagni tutto a metà, qui c’ era anche la mia parte. Sfortunato. Ma io ti ho chiamato ad esser mio compagno, non a fare il brigante. Fortunato. Datemi la mia parte! Sfortunato. Arkàska! tu sei ubbriaco! Fortunato. Cosa importa, se sono ubbriaco ! Me ne vanto. Sfortunato. No, uccidere, uccidere, e tutto è finito! Non c’è più da far chiacchiere! Fortunato (retrocedendo). Per davvero uccidere! (di dietro il cespuglio). Le braccia sono troppo corte! (scappa). Sfortunato. Egli ha mentito, svergognatamente mentito. Oh, come infame può essere l’uomo! Ma se... È meglio che menta, anziché dire la verità! Io lo picchierò soltanto... Ma se la mia devota zia, questa immagine di dolcezza e di umiltà... Oh, allora io parlerò con lei a modo mio. Deridere il sentimento, le lacrime calde di un artista! No, una tale offesa Sfortunato non la perdona ! (Esce. Entra Karp). Scena seconda. Karp, poi Ulìta. Karp. Hanno finito di cenare; la signora è andata in camera da letto, ci si può riposare. (Si siede su una panca. Entra Ulìta e si guarda attorno). Siete uscita per prendere aria?