Atto primo 15 Gurm. Ma intanto egli non si lamenta della sua educazione, anzi me ne ringrazia. Io, signori, non sono contro l’istruzione, ma non sono neppure per essa. La corruzione dei costumi è ai due estremi; nell’ignoranza e nell’eccesso d’istruzione, i buoni costumi stanno nel mezzo. Milònov. Magnifico, magnifico. GURM. Io volevo che questo ragazzo da sè passasse attraverso la rigida scuola della vita ; io lo preparai per la scuola militare e poi lo lasciai a se stesso. BodÀiev, È più comodo ! GURM. Qualche volta gli mandavo del danaro, ma, lo confesso, poco, pochissimo. Bodàjev. Ed egli cominciò a rubare, si capisce. Gurm. Vi sbagliate. Ecco, guardate cosa mi ha scritto. Io porto sempre questa lettera con me.(Tira fuori dal cestino la lettera e la porge a Milònov). Leggete, Eugenio Apollònic! Milònov (legge). « Mia zia e benefattrine, Raìssa Pàvlovna! Questa mia, relativa alle condizioni della mia vita, a voi sottoposta lettera, vi scrivo con afflizione, date le mie privazioni, ma non con disperazione. Ah, destino, destino ! Sotto il peso della mia propria ignoranza, vergognoso davanti ai compagni, io prevedo l’insuccesso nella mia carriera ». Bodàjev. Finora c’è poco di lusinghiero per voi e per lui. Gurm. Sentite il seguito. Milònov. « Ma non paventerò ! Davanti a me è la gloria, la gloria! Sebbene la vostra esigua elemosina