76 La foresta Gurm., (a Sfortunato). Ah, quanto ti sono grata ! Sai, eh’ io sono tua debitrice della stessa somma. (Come pentita mette via il denaro frettolosamente). Sfortunato. Non credo. Gurm. (chiudendo la cassetta), lo conservo il tuo denaro, amico mio, lo conservo ! Sfortunato. Ah, zia, lasciate queste astuzie! Come non vi vergognate? Oh, cuore femminile! Voi volete offrirmi del denaro, e non sapete come farlo con più delicatezza. Voi siete mia debitrice! Benissimo! Un giorno faremo i conti! Non me lo rifiuterete, quando ne avrò bisogno, adesso non ne ho bisogno, sono ricco. Gurm. Bene, come vuoi, amico mio. Fortunato, (tra sè). Perchè fa delle smorfie quando non ha un copeco ? Gurm. (gettando uno sguardo a Bulànov). Come spero che tu resterai un po’ con noi! Sfortunato. Due, tre giorni, non di più, se per metterete. Gurm. Perchè così poco? Sfortunato. A me basta. Visitare i cespugli amati, ricordare i giorni della sciocca infanzia e della gioventù spensierata... Chi sa se mi sarà dato ancora un’altra volta prima di bussare alle porte dell’ eternità... Gurm. Forse pensi di darmi fastidio ? Al contrario, io ne sarei molto contenta ! Sfortunato. Nobile donna ! non far spreco inutile davanti a me dei tesori del tuo cuore ! La mia via è spinosa; ma io non l’abbandonerò.