Atto primo 11 Bodàjev. Io non pagherò nemmeno un copeco finché vivo: mi dovessero anche sequestrare la proprietà. Gurm. A chi non pagherete? Bodàjev. Al zemstvo, dico. MilÒNOV. Ah, Uàr Kirìlic, non è del zemstvo che si parla. Bodàjev. Non c’ è nessun utile, è un furto a tutto spiano. GURM. (ad alta voce). Avvicinatevi, voi non ci sentite. Bodàjev. Si, non sento (si siede al tavolo). Gurm. Questo giovanotto, signori, è il figlio di una mia amica. L’ho incontrata l’anno scorso a Pietroburgo. Prima, molto tempo fa, vivevamo pròprio come due sorelle ; ma poi c’ eravamo separate ; io sono rimasta vedova ed ella si è maritata. Io la sconsigliavo; avendo provata io stessa, avevo acquistato avversione al matrimonio. BODÀJEV. Al matrimonio, ma non agli uomini ? Gurm. Uàr Kirìlic! Bodàjev. Ma io che ne so, domando soltanto. Ci sono caratteri diversi nel mondo. Gurm. (scherzando). Ed anche agli uomini, special-mente a quelli come voi. Bodàjev. (si alza un po’, appoggiandosi sulla gruccia e s'inchina). Vi sono molto, molto grato, Milònov. Raìssa Pàvlovna con la severità della sua vita è l’ofnamento della nostra provincia; la nostra atmosfera morale, se si può dir così, olezza delle sue virtù. Bodàjev. Sei anni fa, quando si sparse la voce che